La Federazione Alzheimer Italia (rappresentate per l'Italia
di ADI - Alzheimer's Disease International) ha presentato oggi, in occasione
della XX Giornata Mondiale Alzheimer, il Rapporto Mondiale Alzheimer 2013, intitolato
"Alzheimer: un viaggio per prendersi cura". La presentazione, avvenuta
nell'ambito del convegno "Alzheimer. Informare per conoscere - Cura, Ricerca,
Assistenza", organizzato dalla Federazione Alzheimer a Milano (Sala Alessi
di Palazzo Marino, sede del Comune di Milano), è stata fatta dal direttore
esecutivo di ADI, Marc Wortmann, e dalla presidente della Federazione Alzheimer,
Gabriella Salvini Porro. Il Rapporto Mondiale Alzheimer 2013 "Un viaggio
per prendersi cura: analisi dell'assistenza a lungo termine per la demenza"
chiede ai governi di tutto il mondo di fare della demenza una priorità, grazie
all'implementazione di piani nazionali e all'avvio urgente di dibattiti
nazionali sugli accordi futuri per l'assistenza a lungo termine. L'Alzheimer's
Disease International (ADI) e la compagnia di assicurazioni Bupa hanno
incaricato un team di ricercatori, guidato dal Professor Martin Prince del King's
College di Londra di realizzare un rapporto. In tale Rapporto si rileva che, con
l'invecchiamento della popolazione mondiale, il sistema tradizionale di "cure
informali" da parte della famiglia, amici e comunità in genere, necessiterà
di maggiore supporto. In tutto il mondo, il 13% degli over 60 richiede
assistenza a lungo termine. Tra il 2010 e il 2050, il numero totale di anziani
con esigenze di tipo assistenziale è destinato a triplicare, passando da 101 a 277 milioni di persone.
L'assistenza a lungo termine è destinata in prevalenza a persone affette da
demenza, e l'80% degli anziani nelle case di riposo convive con la demenza. Attualmente,
il costo globale dell'assistenza per la demenza supera i 600 miliardi di
dollari, ovvero circa l'1% del PIL mondiale. Il Rapporto precisa la necessità
di una maggiore attenzione per mantenere e migliorare la qualità della vita
aiutando chi ne è colpito e le rispettive famiglie a "vivere bene con la
demenza". Sono necessari finanziamenti dieci volte superiori per dare
nuova linfa al lavoro di prevenzione, trattamento e assistenza della demenza. Questi
investimenti sono necessari per mitigare l'impatto dell'epidemia mondiale di
demenza sulle esigenze future di assistenza, e per migliorare la qualità dell'assistenza
stessa. Il Rapporto inoltre pone l'accento sull'esigenza di creare sistemi atti
a monitorare la qualità dell'assistenza alle persone affette da demenza in
tutti i contesti - sia in strutture protette sia al proprio domicilio; promuovere
l'autonomia e la scelta in tutte le fasi del viaggio nella demenza, dando
priorità alle voci delle persone affette da demenza e ai loro familiari; i
sistemi di assistenza sanitaria e sociale dovrebbero essere meglio integrati e
coordinati per rispondere alle esigenze di ogni cittadino; i caregiver che
lavorano in prima linea devono essere formati adeguatamente e si dovrebbe
assicurare un riconoscimento finanziario sia ai caregiver remunerati sia a
quelli non remunerati in modo da sostenere il sistema di assistenza informale e
migliorare il reclutamento e la fidelizzazione dei caregiver remunerati; la
cura in casa di riposo è una scelta significativa solo per una minoranza di
persone - la qualità della vita a casa può essere altrettanto buona e i costi
simili se il lavoro non retribuito dei caregiver familiari è valorizzato
adeguatamente ; si dovrebbe monitorare l'assistenza fornita nelle case di
riposo in termini di qualità della vita e soddisfazione degli ospiti, in
aggiunta alle ispezioni di routine, perché le case di riposo continueranno a
essere un elemento fondamentale dell'assistenza a lungo termine. Al link seguente è possibile trovare il report dell'Alzheimer Disease International (ADI) 2013.
http://www.alz.co.uk/research/world-report-2013
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