Il malato affetto da demenza e
la sua famiglia vivono tutt’ora una condizione di solitudine. La malattia,
infatti, impone al malato ed al caregiver uno stile di comportamento che riduce
i contatti sociali; dall’altra parte, anche la comunità tende ad assumere
atteggiamenti di lontananza, non sempre dovuti
a disinteresse ma a imbarazzo, ritrosia, incertezza. È per questo
fondamentale sviluppare una cultura della solidarietà, che creda fermamente nel
valore della relazione, perché nessuno può rialzarsi, proteggersi e riscaldarsi
da solo. Per raggiungere questi traguardi, grazie all'impegno della Federazione Alzheimer Italia che coordina il progetto realizzato inizialmente nelle realtà anglosassoni, sono nate le prime “Comunità
amiche delle persone con demenza”; con l'obiettivo di rendere partecipe tutta
la popolazione, le istituzioni, le associazioni, le categorie professionali per
creare una rete di cittadini consapevoli che sappiano come rapportarsi alla
persona con demenza per farla sentire a proprio agio nella sua comunità. Si
prospetta quindi l’avvio di un processo di cambiamento sociale che possa
rendere la città, con i suoi spazi, le sue iniziative, le sue relazioni sociali
pienamente fruibile senza escludere e isolare le persone con demenza.
sabato 24 marzo 2018
Lissone Comunità amica delle persone con disturbo neurocognitivo
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