sabato 24 marzo 2018

Lissone Comunità amica delle persone con disturbo neurocognitivo


Il malato affetto da demenza e la sua famiglia vivono tutt’ora una condizione di solitudine. La malattia, infatti, impone al malato ed al caregiver uno stile di comportamento che riduce i contatti sociali; dall’altra parte, anche la comunità tende ad assumere atteggiamenti di lontananza, non sempre dovuti a disinteresse ma a imbarazzo, ritrosia, incertezza. È per questo fondamentale sviluppare una cultura della solidarietà, che creda fermamente nel valore della relazione, perché nessuno può rialzarsi, proteggersi e riscaldarsi da solo. Per raggiungere questi traguardi, grazie all'impegno della Federazione Alzheimer Italia che coordina il progetto realizzato inizialmente nelle realtà anglosassoni, sono nate le  prime “Comunità amiche delle persone con demenza”;  con l'obiettivo di rendere partecipe tutta la popolazione, le istituzioni, le associazioni, le categorie professionali per creare una rete di cittadini consapevoli che sappiano come rapportarsi alla persona con demenza per farla sentire a proprio agio nella sua comunità. Si prospetta quindi l’avvio di un processo di cambiamento sociale che possa rendere la città, con i suoi spazi, le sue iniziative, le sue relazioni sociali pienamente fruibile senza escludere e isolare le persone con demenza. 

La  speranza è di realizzare una comunità in cui i deboli e i forti si sostengano, in cui ciascuno trovi il suo posto, in cui ci si aiuti a superare i momenti difficili. Il programma tecnico-scientifico e gli obiettivi del progetto di Dementia Friendly Community, sono stati recentemente definiti; la scommessa non è creare nuovi servizi per i malati, ma è trasformare alcuni aspetti cruciali della vita normale di una comunità cittadina per renderli fruibili da parte dei residenti affetti da demenza. Il programma è quindi quello di realizzare un’esperienza sperimentale ma riproducibile, che sia in grado di misurare i risultati dell’intervento. La città di Lissone ha avviato il percorso per trasformare  la percezione sociale della demenza e diventare una Comunità capace di essere inclusiva nei confronti delle persone fragili che vogliono continuare a vivere con dignità e senza rinunciare al loro diritto di cittadinanza, la loro vita.

Nessun commento:

Posta un commento