sabato 3 ottobre 2020

Programma del 9° anno dell' Alzheimer Café di Lissone (MB)

Obiettivi degli interventi specifici:

 Musicoterapia: 

dr. Guglielmo  Nigro, Mt. Gabriella Ugo

Incontri di musicoterapia di gruppo  con una modalità di  approccio rivolto alla persona utilizzando la musica o il suono come strumento di comunicazione non-verbale, per intervenire a livello riabilitativo e terapeutico  in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l'apprendimento, la motricità, l'espressione, l'organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive della persona che partecipa.

 Arteterapia:

arch. Alice Silvia Panza, dr.ssa Giovanna M. Frasca

L’intervento che ha come tema “RITROVarti” parte dall’uso di immagini e di oggetti come strumenti capaci di evocare memorie di ieri, suscitare emozioni di oggi, riscoprire e mantenere la parte vitale e creativa che appartiene a ciascuno di noi. L’intervento ga come obiettivi:

la relazione creativa, mantenere vive le emozioni, stimolare i sensi, risveglio e conservazione della parte attiva individuale, scoprire un modo diverso di comunicare ed interagire.

 

Danzaterapia: 

dr.Vincenzo  Genna

E’ una particolare forma di arteterapia nella quale il conduttore esperto utilizza il corpo e il movimento come mezzo primario per raggiungere gli scopi terapeutici. È quindi una tecnica di riabilitazione che utilizza l'espressività corporea, il movimento, per regolare le emozioni e regolare il sé psicofisico dell'individuo.

 L’alzheimer Cafè è un servizio di supporto e di sostegno per i malati con disturbi neurocognitivi e per i loro familiari che si avvale di interventi che rientrano nell’ambito degli approcci non farmacologici (laboratori di arteterapia, musicoterapia, danzaterapia). Le Arti infatti possono diventare strumenti efficaci di cura per la loro capacità di mettere in relazione tramite il terapeuta, il caregiver e il familiare ammalato, permettendo al primo di misurarsi con le proprie emozioni  e linguaggi, di accogliere e dare voce a vissuti inespressi e al secondo di vivere “nel qui ed ora” esperienze di  consapevolezza, di recupero identitario e di benessere, diventando risorsa terapeutica atta a rafforzare le memorie emotive, affettive della persona con demenza e del suo caregiver.

 

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