domenica 28 febbraio 2016

Aral con la Musicoterapia per persone con demenza

Dal 2010 Aral collabora con Gugliemo Nigro musicoterapeuta e musicista nell'applicazione della Musicoterapia su persone con demenza di Alzheimer all'interno del nucleo Alzheimer della RSA Agostoni di Lissone; le osservazioni ed i risultati ottenuti in questi 6 anni, sono a mio parere, molto interessanti e di seguito ecco alcuni link utili per comprendere il ruolo e l'attività di questo affascinante ed originale approccio non farmacologico al pianeta della demenza.

http://vitamusica.blogspot.it/2015/12/relazione-musicale-e-wondering-nella.html

http://vitamusica.blogspot.it/2015/12/i-passi-indietro-che-confermano-i.html

http://vitamusica.blogspot.it/2012/07/musicoterapia-e-alzheimer-riflessioni-6.html

http://vitamusica.blogspot.it/2014/09/inaugurazione-del-terzo-anno.html

http://vitamusica.blogspot.it/2013/06/come-mi-metto-suonare-con-te.html


http://vitamusica.blogspot.it/2012/09/la-cura-della-persona-con-demenza-breve.html

http://vitamusica.blogspot.it/2012/09/leterno-presente-della-demenza.html


http://vitamusica.blogspot.it/



Una visione della Musicoterapia

In una prospettiva psicanalitica si potrebbe dire che il musicoterapeuta non esiste. 
E' VERO ! Esiste una persona, cioè il musicoterapeuta, che ha competenze, chiavi di lettura, che è mediatore di una ricerca e di un percorso, dove la musica è uno degli elementi chiave di questo percorso, ma non il principale, non l’unico. In questo senso, la musica può diventare occasione di relazione, oppure stimolazione energetica, oppure sostegno per un recupero di competenze residue (la persona 85enne che ritrova il piacere di leggere perché si riapre al mondo), veicolo di espressività emozionale. La musica non può e non deve essere reificata, o oggettivata. 
Gli effetti della Mt non sono misurabili quantitativamente come quelli prodotti dai farmaci; non ci sono studi con scale efficaci e determinanti. Esistono piuttosto risultati “autoevidenti” (per es.il signor B. che si alza in piedi e cammina dopo mesi di immobilità; la signora A. che recupera energia e calma dopo un massaggio sonoro; il cambiamento di relazione e stato di G. dopo il lavoro insieme; ecc.) che sono difficilmente misurabili con strumenti “oggettivi”. 
Ci proponiamo come Aral l'obiettivo di riflettere sui risultati specifici emersi dal lavoro condotto nel nucleo Alzheimer della Rsa con i diversi pazienti, per sistematizzare questa tipologia di intervento mediante il confronto anche con realtà professionali ed approcci metodologici diversi.






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