A Lissone come ormai da 2 anni a
questa parte, in occasione della giornata mondiale di lotta alla malattia di
Alzheimer si è svolto un denso appuntamento di due giorni organizzato dalle
associazioni che coordinano il progetto dell’Alzheimer Cafè: Aral onlus, AVO,
Auser filo d’argento, Aiutiamoli a vivere e Protezione civile. Il programma
molto ricco di quest’anno è cominciato nel pomeriggio del 20 settembre con due
momenti intensi di psicomotricità e di
musicoterapia collettiva (una vera e propria immersione nei suoni), nello
spazio aperto di piazza IV Novembre che ha visto la partecipazione gioiosa e
coinvolgente di familiari e dei loro cari, alla presenza delle autorità
politiche della città in primis il Sindaco Concetta Monguzzi, il Presidente del
consiglio comunale Renzo Perego, il vicesindaco Elio Talarico e gli assessori
alle Politiche sociali e Bilancio AnnaMaria Mariani e Domenico Colnaghi. La
prima giornata è poi continuata in un clima di festa pubblica, con la cena
sociale e con il concerto della ottima band Binario 440 in una bellissima, anche
per la situazione meteo, serata brianzola. Il giorno successivo si è svolto presso la sala polifunzionale della
Biblioteca civica, l’incontro con gli interventi programmati del Dr. Roberto
Dominici presidente dell’Aral onlus, con una presentazione puntuale relativa
agli avanzamenti biomedici della malattia e sul ruolo socio-sanitario dell’Alzheimer
cafè, delle psicologhe Francesca Arosio e Michela Strozzi, conduttrici del gruppo di automutuo aiuto, dell’arteterapeuta
Antonella Mundo e dell’esperto di espressione corporea Vincenzo Genna. La relazione delle psicologhe ha descritto in maniera
significativa l’esperienza condotta insieme ai familiari nel gruppo AMA. Di fronte allo sconvolgimento causato dalla malattia
colui che deve prestare cura si trova insicuro, disorientato, impreparato ad
affrontare le difficoltà legate alla progressione della stessa malattia.
Occorre però riuscire a guardare la realtà mutata, con occhi nuovi e la
partecipazione al gruppo può diventare l’occasione e l’opportunità per poter
portare fuori da sé, guardare, osservare
e descrivere insieme ad altre persone, le proprie emozioni ed i propri pensieri
fornendo così un aiuto ed offrendo una prospettiva concreta e valida di
osservazione diversa, della sofferenza, talvolta meno coinvolta con l’obiettivo
finale di comprendere. La partecipazione al gruppo non deve essere vista come segno
di debolezza, vergogna o incapacità, i gruppi perseguono gli stessi obiettivi
che persegue ciascuno di noi: quello di creare una vita ricca, piena e
significativa, mentre si lavora, e non si lotta, arriveremo a dire anche che il
gruppo accoglie il dolore che la vita inevitabilmente comporta. Lo scopo comune
è quello di coltivare la flessibilità, l’abilità di essere pienamente
consapevoli di quanto accade nella nostra quotidianità, senza sfuggire da nulla
e fare esperienza, qualunque esperienza, dolorosa o felice che sia.
Nella relazione sull’arte terapia è stato evidenziato che attraverso
questo approccio particolare il paziente ha la possibilità di comunicare ciò
che sta dentro di sé, con un mezzo che appartiene al mondo esterno (il
materiale artistico), ma che è abbastanza malleabile da prestarsi come tramite
tra l’interno (le proprie immagini, pensieri, sensazioni) e l’esterno (il
foglio bianco). Il risultato è il prodotto artistico che contiene un messaggio
che è fonte di informazioni sulla vita interiore del paziente. Nell’approccio
dell’Arte terapia con l’ Alzheimer l’attività viene proposta in uno spazio
protetto fisicamente e emotivamente, perché la persona possa sentirsi
completamente a suo agio, e libera di esprimersi, senza il timore di sbagliare
con gli obiettivi di:
- Fornire sostegno all’anziano mentre affronta il processo di invecchiamento in una condizione patologica, valorizzando le sue capacità residue, sostenendolo nella creazione di un oggetto artistico che possa farlo sentire ancora “capace”;
- Promuovere l'espressione di emozioni e di sentimenti legati alla storia personale del partecipante in modo che essa possa prendere forma attraverso l'uso dei materiali artistici;
- Fornire sostegno all’anziano mentre affronta il processo di invecchiamento in una condizione patologica, valorizzando le sue capacità residue, sostenendolo nella creazione di un oggetto artistico che possa farlo sentire ancora “capace”;
- Promuovere l'espressione di emozioni e di sentimenti legati alla storia personale del partecipante in modo che essa possa prendere forma attraverso l'uso dei materiali artistici;
Riattivare memorie corporee legate alla “relazione
primaria”, che attivano affetti perduti a causa del deterioramento cognitivo
attraverso l’utilizzo diretto dei diversi materiali artistici;
- Stimolare nella persona affetta da demenza l’attività, la curiosità e la vitalità attraverso l’incontro con i materiali artistici e la condivisione con il gruppo e l’Arte Terapeuta.
- Favorire l’attivazione delle interazioni interpersonali con il terapeuta e/o il gruppo al fine di promuovere la regolazione delle emozioni, lo sviluppo dell’identità, dell’autostima e dei livelli di coscienza. Toccante ed emozionante è stata poi la proiezione finale del video realizzato da Vincenzo Genna nel corso del laboratorio di teatroterapia ed espressione corporea con i malati di Alzheimer. Dalle immagini sono emersi come da uno schermo magico i pensieri, i desideri e le speranze dei partecipanti, il loro senso della vita, il loro mondo interiore fatto di affetti e di ricordi profondi che restano a dispetto della malattia.
- Stimolare nella persona affetta da demenza l’attività, la curiosità e la vitalità attraverso l’incontro con i materiali artistici e la condivisione con il gruppo e l’Arte Terapeuta.
- Favorire l’attivazione delle interazioni interpersonali con il terapeuta e/o il gruppo al fine di promuovere la regolazione delle emozioni, lo sviluppo dell’identità, dell’autostima e dei livelli di coscienza. Toccante ed emozionante è stata poi la proiezione finale del video realizzato da Vincenzo Genna nel corso del laboratorio di teatroterapia ed espressione corporea con i malati di Alzheimer. Dalle immagini sono emersi come da uno schermo magico i pensieri, i desideri e le speranze dei partecipanti, il loro senso della vita, il loro mondo interiore fatto di affetti e di ricordi profondi che restano a dispetto della malattia.
Roberto Dominici
Presidente Aral Onlus
Il gioco dei suoni: Intervento di musicoterapia collettiva all'aperto
Lo spazio e l'espressione corporea
Il presidente Aral Roberto Dominici e l'Assessore alle Politiche sociali e alla persona Anna Maria Mariani
Intervento della dott.ssa Francesca Arosio
Intervento della arteterapeuta Antonella Mundo
Intervento-testimonianza di una familiare della rete
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