martedì 16 aprile 2013

News dalla stampa

Cacao utile contro Alzheimer e Parkinson

Le abitudini alimentari e la presenza di antiossidanti nella dieta possono giocare un ruolo sull'incidenza delle patologie neurodegenerative come l'Alzheimer e il Parkinson. In particolare, i polifenoli del cacao stimolano la neuroprotezione, attivando la sopravvivenza del fattore neutrofico cerebrale  Brai derived neurotrophic factor (Bdnf) che contribuisce a sostenere la sopravvivenza dei neuroni esistenti, e favorire la crescita di nuovi. Lo ha scoperto uno studio dell'Istituto di Ricerca Sbarro di Philadelphia, dell'Università di Siena e dell'Aquila, pubblicato sul Journal of Cellular Biochemistry. Gli studi dimostrano, per la prima volta, che i polifenoli del cacao non agiscono solo come un mero antiossidante, perché, direttamente o indirettamente, sono capaci di attivare il percorso di sopravvivenza del Bdnf, contrastando la morte neuronale''. Comprendere il potenziale di prevenzione e il meccanismo d'azione di un alimento ''può rappresentare un mezzo per limitare la progressione del deterioramento cognitivo'', aggiunge Antonio Giordano, direttore dell'Istituto Sbarro per la Ricerca sul Cancro e Medicina Molecolare. Questi risultati, secondo i ricercatori, possono avere importanti implicazioni per la prevenzione del deterioramento cognitivo negli anziani e nelle malattie neurodegenerative, contrastando la progressione della malattia.

Ravasi: la ricerca deve rispondere  all'urlo dei malati

La Chiesa deve avere «mani in azione, e non solo parole». Perché «bisogna venire incontro al dramma della sofferenza in alcuni ambiti delicatissimi, pensiamo solo al settore dell’Alzheimer». Ben venga dunque la ricerca nel campo delle staminali adulte, «per rispondere all’appello, spesso un urlo, che viene lanciato» dalle famiglie che hanno una persona colpita da una malattia degenerativa».
Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del pontificio Consiglio per la cultura, ha presentato così ieri il secondo Congresso internazionale su Medicina rigenerativa: cambiamento fondamentale nella scienza e nella cultura, in programma in Vaticano da domani al 13 aprile e che, con il contributo di relatori di primissimo piano (tra gli altri, il premio Nobel per la medicina 2012 John Gurdon), si occuperà di ricerca sulle cellule staminali adulte, e farà il punto sui risultati raggiunti nella cura di un grande numero di patologie, anche tumorali e circolatorie e di malattie croniche come il morbo di Parkinson o l’Alzheimer. «Il nostro interessarci a questi ambiti – spiegato Ravasi – è anche per mostrare che la fede, la religione non è soltanto quella che interviene quando ci sono questioni di bioetica: non interviene solo negativamente, ma afferma anche la propria partecipazione a uno sviluppo positivo, tenendo ben presente che buona parte della vita pubblica di Cristo – nel Vangelo di Marco è l’esatta metà – è dedicata a guarigioni di malati».
Per questo, allora, la risposta alle sofferenze da parte della Chiesa deve essere «non solo spirituale ma anche un impegno concreto», ha insistito il porporato, sottolineando che i risultati del Congresso verranno consegnati a papa Francesco il quale, «visto che è stato eletto da poco», non è stato ovviamente coinvolto nella preparazione: ma «i temi che affronteremo – ha fatto notare il presidente del Dicastero vaticano per la Cultura – sono molto vicini ai discorsi che il Papa sta facendo in questi giorni». E, a questo proposito, Ravasi ha raccontato il caso di un bambino di 8 anni, affetto da una malattia fino a oggi incurabile, per il quale i genitori, spinti dalla disperazione, pensano di affidarsi ad «una pseudo-cura, se non di un mago, qualcosa del genere. Seguire una via rigorosa e non magica – ha detto il cardinale – è invece proprio nello spirito di papa Francesco».
Nell’illustrare le finalità del Congresso Robin Smith, amministratore delegato della NeoStem e presidente della "Stem for Life Foundation", società co-organizzatrici dell’incontro – ha affermato che «vogliamo dimostrare che per affrontare globalmente la sofferenza, uno non deve scegliere tra la fede e la scienza, perché la nostra esperienza è che possono adattarsi insieme, in simbiosi». Per questo è indispensabile «informare il mondo sul potere e sulla promessa rappresentata da queste terapie, per essere sicuri – ha osservato ancora Robin – che questa scienza sia descritta in maniera accessibile a tutti», superando la grande confusione originata dalle polemiche insorte negli ultimi 20 anni: oggi, ha aggiunto, «politici e straordinari scienziati di tutto il mondo» sono al lavoro per sostenere le cure basate sulle cellule staminali adulte. Secondo monsignor Tomasz Trafny, del dipartimento scientifico del pontificio Consiglio della Cultura, «capire, conoscere, studiare», sono le tre vie da seguire in questo campo. «La Chiesa – ha ribadito – non è contraria alla scienza, alla ricerca, si preoccupa sempre per quelli che soffrono».

 Salvatore Mazza




Ogni anno sono 409mila gli anziani colpiti da demenza, in base ai dati del rapporto Alzheimer di Confartigianato persone Anap che ha organizzato la giornata. Creare una rete sociale, medica ed accademica l'obiettivo di Anap. Oltre 150mila cittadini hanno risposto, in oltre 120 comuni italiani, all’invito della sesta edizione della Giornata nazionale per la prevenzione dell’Alzheimer. Migliaia, infatti, i questionari raccolti agli stand dell’Anap  e dell’Ancos, le due sigle di Confartigianato Persone che hanno organizzato, sabato 6 aprile, la manifestazione “Senza ricordi non hai futuro non permettere all’Alzheimer di cancellare il tuo domani” in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, il Dipartimento di scienze cardiovascolari, respiratorie, nefrologiche e geriatriche dell’Università La Sapienza di Roma e la FIMeG, la Federazione Italiana Medici Geriatri, e, a livello territoriale, con numerose altre associazioni di volontariato. Grazie alla collaborazione con l’Istituto De Ritis, è stato distribuito materiale informativo anche sulla corretta alimentazione e su come combattere il colesterolo. «Possiamo affermare con soddisfazione che questa sesta edizione è riuscita nel migliore dei modi», esordisce Fabio Menicacci, segretario nazionale di Anap Confartigianato. «Lo dimostrano i numeri eccezionali ottenuti dalla manifestazione e l’entusiasmo con cui le nostre associazioni locali hanno portato in piazza l’impegno di Confartigianato Persone contro una delle più terrificanti malattie della terza età. Un grazie particolare va alla Croce Rossa Italiana e alle Associazioni locali di volontariato che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione. Ora, il nostro impegno sarà quello di consegnare al team di ricercatori della Sapienza i nuovi questionari raccolti, ampliando la banca dati sulla quale sta lavorando la comunità medico-scientifica. La manifestazione ha dato i frutti che speravamo: in primo luogo una massiccia sensibilizzazione su un male che troppo spesso viene ignorato».

La giornata del 6 aprile, parte integrante della campagna nazionale voluta dall’Anap, con tre dottorati di ricerca già finanziati, è stata l’occasione per offrire ai cittadini la possibilità di testare la propria predisposizione all’insorgere dell’Alzheimer in maniera semplice, efficace e gratuita, analizzando le proprie abitudini alimentari e comportamentali, parlandone con un medico della Cri o con uno dei geriatri presenti ai gazebo allestiti da Confartigianato Persone.
 Secondo i dati del rapporto Alzheimer, elaborato dall’Ufficio studi di Confartigianato in Italia, ogni anno, sono 409mila gli anziani (di 65 anni e oltre) colpiti da demenza. I costi del disordine mentale dovuto alla demenze nel 2012 sono ammontati ad 11.439 milioni di euro, pari allo 0,73% del Pil.
Si prevede inoltre che il processo di invecchiamento della popolazione porterà a un incremento di questa spesa stimata in 203 milioni all'anno (a valori 2012). Alzheimer e demenze senili rappresentano le malattie croniche maggiormente invalidanti: 8 su 10 anziani colpiti sono disabili (78,6%); vi è presenza di disabilità per il 72% degli uomini colpiti e per l'84% delle donne. In più si evidenzia come l'Alzheimer e le demenze senili generino una elevata pressione anche sulla domanda di servizi ospedalieri. Nel 2010 il tasso di ospedalizzazione per disturbi mentali senili è stato di 66,2 dimissioni ogni 100.000 abitanti. I tassi più elevati sono stati registrati in Liguria con 116,4, Provincia Autonoma di Bolzano con 104,6, Emilia-Romagna con 92,4 Lazio con 86,1 e Provincia Autonoma di Trento con 84,2.
«Il nostro obiettivo finale è quello di creare una rete sociale, medica ed accademica che possa ovviare ai limiti e alle carenze del sistema assistenziale italiano», conclude Giampaolo Palazzi, presidente nazionale di Anap.  (Vita.it).

 


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