sabato 2 giugno 2012

Homo Sapiens. Come siamo diventati umani

Il tema della serata richiama inevitabilmente la teoria dell’evoluzione, il progressivo ed ininterrotto accumularsi di modificazioni successive, fino a manifestare, in un arco di tempo sufficientemente ampio, cambiamenti significativi negli organismi viventi e richiama quindi l’insegnamento di Darwin che 150 anni fa ha cambiato il corso degli studi in biologia e tutta la nostra visione delle scienze della vita e delle scienza in generale, introducendo la prospettiva e la dimensione storica della vita, la sua evoluzione, in cui il fattore tempo diventa fondamentale. A seguito delle teorie evolutive riguardanti la vita, non più di 50-60 anni fa ci si è resi conto che anche l’universo ha una storia e ha avuto un origine per cui il concetto di evoluzione è passato dal mondo della vita, all’universo intero per non parlare dell’evoluzione culturale che riguarda la specie umana. Per la prima volta nel pensiero occidentale il tempo fa il suo ingresso nel modo di considerare l’andamento delle cose.


Il presidente dell'Aral Onlus dr. Roberto Dominici introduce il Prof. Telmo Pievani





                                         
Il pubblico intervenuto attento alla serata con Pievani



Oggi è possibile passare dalle osservazioni dei resti fossili e quindi dal piano morfologico e funzionale, grazie alla ricerca genetica molecolare e alle biotecnologie, alle indagini delle basi molecolari  di ciò che il comune percorso evolutivo ha sedimentato in noi e ciò che di nuovo è toccato a noi da quando le nostre storie si sono separate. L’uso di utensili, l’aggressività, la solidarietà interindividuale, l’apprendimento culturale e l’organizzazione dei rapporti sociali quello quel complesso di azioni che si chiama comportamento li condividiamo con le scimmie antropomorfe e la coscienza di ciò ha contribuito a farci abbandonare l’idea di unicità che avevamo di noi stessi e a non farci considerare più in modo privilegiato il posto che ci è capitato di occupare nel mondo. Resta il dato di fatto che la nostra specie è quella dominatrice per tale motivo, noi Sapiens pur essendo esseri speciali, non abbiamo il diritto di usare il mondo come meglio ci aggrada ma avendo un ruolo “privilegiato”nel pianeta dobbiamo mantenerlo grazie alle nostre scoperte e capacità di intervento su di esso.

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